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FilmUP Forum Index > Cinema > Tutto Cinema > Into the Wild - Sean Penn   
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Autore Into the Wild - Sean Penn
TomThom

Reg.: 07 Giu 2007
Messaggi: 2099
Da: Mogliano Veneto (TV)
Inviato: 27-01-2008 12:33  
Un film perfettamente imperfetto.

Soprattutto all'inizio ho provato quella sensazione accennata da AlZayd, "Marlboro Country"...Vero.
Troppo di tutto. Troppi paesaggi, troppi fuocherelli sfavillanti, troppi sguardi al cielo e troppe nuvole...Stucchevole, a tratti.
Penn non è Malick, anche se fa di tutto per imitare il maestro ed amico...
Così come ho trovato fin troppo repentino il cambiamento di umore del protagonista, dall'idea di continuare gli studi ad Harvard al bruciare i dollari nell'arco di 5 minuti...Superficiale, una parte girata molto a spanne, poco approfondita emozionalmente e psicologicamente. Peccato.

Detto questo, il film lievita molto, soprattutto nella seconda parte, capitolo 3 e 4 dell'avventura, per intenderci.

Molto carina la parentesi hippie e soprattutto l'incontro con l'anziano incisore di cuoio, vera perla del film, emozionante e toccante. Un incontro denso di rimandi al rapporto padre-figlio, speciale davvero. Non conosco l'attore, ma davvero è un uomo capace di parlare con gli occhi e di emozionare.

Nel complesso quindi è un bel film, indubbiamente. Le due ore e mezza passano velocemente, e i momenti di vera emozione non mancano.
Ma nel complesso, pur essenso un'opera ricca di spunti e di riflessioni, non la considero un capolavoro. Un grande film a metà, come già detto sopra.
Bella colonna sonora di Eddie Vedder, alias mr.Pearl Jam.
_________________

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kagemusha

Reg.: 17 Nov 2005
Messaggi: 1135
Da: roma (RM)
Inviato: 31-01-2008 11:27  
con tutte le sue imperfezioni e ingenuità questo è un film che vale molto di più e durerà molto di più di "paraculate d'autore" come per esempio l'osannato Paranoid Park

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 31-01-2008 20:30  
beh non hai torto dal momento che paranoid park è una chiavica, ma questo into the wild è davvero poca cosa.
impeccabile, ma poco sincero.
_________________
Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 03-02-2008 02:26  
Io direi sincero ma non equilibrato.

Di una sincerità anche un po' "studiata"

_________________
"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 03-02-2008 alle 02:29 ]

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 03-02-2008 02:29  
io dico il contrario. calibrato al millimetro, impeccabile appunto, equilibrato appunto. va bene ma poi?
sembra un cazzo di quegli ultimi merdosi film di scorsese.
_________________
Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 03-02-2008 02:32  
quote:
In data 2008-01-31 11:27, kagemusha scrive:
con tutte le sue imperfezioni e ingenuità questo è un film che vale molto di più e durerà molto di più di "paraculate d'autore" come per esempio l'osannato Paranoid Park



Ma che paragoni!? Per me è molto più paraculo e acchiappaconsensi il film di Penn. Van Sant non è che strizzi troppo l'occhio al grande pubblico, aldilà del giudizio di merito.
_________________
"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 03-02-2008 02:36  
quote:
In data 2008-02-03 02:26, AlZayd scrive:
Di una sincerità anche un po' "studiata"

non voglio girare intorno ai termini ma studiato e sincero in quest'ambito mi sembrano difficilmente coniugabili. quindi mi pare che siamo d'accordo.
_________________
Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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kagemusha

Reg.: 17 Nov 2005
Messaggi: 1135
Da: roma (RM)
Inviato: 03-02-2008 22:03  
quote:
In data 2008-02-03 02:32, AlZayd scrive:
quote:
In data 2008-01-31 11:27, kagemusha scrive:
con tutte le sue imperfezioni e ingenuità questo è un film che vale molto di più e durerà molto di più di "paraculate d'autore" come per esempio l'osannato Paranoid Park




Ma che paragoni!? Per me è molto più paraculo e acchiappaconsensi il film di Penn. Van Sant non è che strizzi troppo l'occhio al grande pubblico, aldilà del giudizio di merito.



fai finta di non capire?

"paraculate d'autore" non significa affatto strizzare l'occhio al grande pubblico quanto strizzarlo ad un altro pubblico, più piccolo ma ben definito
oltre che alle giurie dei festival europei

il paragone è campato in aria effettivamente ma lo faccio perchè paranoid park mi sta sulle palle e ci tengo a ribadirlo

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badlands

Reg.: 01 Mag 2002
Messaggi: 14498
Da: urbania (PS)
Inviato: 03-02-2008 22:11  
pazzesco il fatto che sia stato vietato ai minori di 14 anni comunque.solo in italia siamo a questi livelli da cottolengo
ciao!

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 04-02-2008 02:32  
quote:
In data 2008-02-03 02:36, sandrix81 scrive:
quote:
In data 2008-02-03 02:26, AlZayd scrive:
Di una sincerità anche un po' "studiata"

non voglio girare intorno ai termini ma studiato e sincero in quest'ambito mi sembrano difficilmente coniugabili. quindi mi pare che siamo d'accordo.




E invece ha una base di sincerità autentica in parte vanificata da una messinscena ridondante (dunque imperfetta, "sudiata", aspetto prosaico di un film che si confessa sincero e poetico), da quell'ansia di voler spiegare tutto, e troppo, e dunque rimandare con il montaggio alternato agli "antefatti", alle motivazioni che contribuiscono a spingere il giovane "eroe" a compiere l'"impresa" (fuga?): problemi e guai con e della sua famiglia, gli insistiti siparietti in cui entrano in ballo in maniera assai poco significativa e propedeutica i genitori con le loro storie di ordinarie incomprensioni relazional-esistenziali, senz'altro inutili ai fini dei significati ultimi, questioni che penso si sarebbero potute risolvere magari con qualche rapido accenno. Film troppo parlato, lungaggini in andata e ritorno, con lunghe soste intermedie (divagazioni sull'"hippieismo" e su un certo mito del "buon selvaggio" dei tempi che furono), che spezzano il ritmo del racconto ed evidenziano i limiti di uno script non del tutto coeso e coerente, di un impianto figurativo che mal si sposa con le ragioni delle parole e dei dialoghi fin troppo incalzanti, dove il tema centrale rappresentato dal "viaggio" (interiore) nel "silenzio", si frammenta e si disperde in cento rivoli secondari (esteriori)di "chiassosi", quantunque nobili, messaggi morali, o filosofici di natura però troppo "confessionale" ed esplicativa.
La natura ha le sue infinite, segrete, intime, gelose voci, non basta una pur ottima fotografia per carpirne le vibrazioni "atmosferiche" e matafisiche quando finisco per colpire solo epidermicamente l'orecchio e l'occhio di chi dovrebbe invece "sentire" e "guardare" oltre ciò che sente e guarda l'occhio della macchina da presa.


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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 04-02-2008 02:42  
quote:
In data 2008-02-03 22:03, kagemusha scrive:
quote:
In data 2008-02-03 02:32, AlZayd scrive:
quote:
In data 2008-01-31 11:27, kagemusha scrive:
con tutte le sue imperfezioni e ingenuità questo è un film che vale molto di più e durerà molto di più di "paraculate d'autore" come per esempio l'osannato Paranoid Park




Ma che paragoni!? Per me è molto più paraculo e acchiappaconsensi il film di Penn. Van Sant non è che strizzi troppo l'occhio al grande pubblico, aldilà del giudizio di merito.



fai finta di non capire?

"paraculate d'autore" non significa affatto strizzare l'occhio al grande pubblico quanto strizzarlo ad un altro pubblico, più piccolo ma ben definito
oltre che alle giurie dei festival europei

il paragone è campato in aria effettivamente ma lo faccio perchè paranoid park mi sta sulle palle e ci tengo a ribadirlo



Non facevo finta di non aver capito, perchè avevo capito... che la penso diversamente su Paranoid park, che ha un suo topic per le discussioni e che con film di Penn ci azzecca poco anzi niente.
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Tenenbaum

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Da: cagliari (CA)
Inviato: 04-02-2008 21:33  
quote:
In data 2008-01-26 22:47, kubrickfan scrive:
In definitiva un grandioso lavoro emotivo, che si fonda su immagini fondamentalmente semplici di grandiosi ambienti, ma perfettamente incastonate tra loro come una collana di perle dalle perfette tonalità di colore diverso. Lavori di questo livello e di questo valore, così sentiti e così poetici, dove ci troviamo ad essere impotenti umili spettatori di tanta forza sanguigna della sfida dell'uomo alla natura e ai propri limiti, sarà molto raro vederli in futuro, e dobbiamo ringraziare Penn per un regalo fenomenale giunto da dove ce lo si aspettava (la sua bravura ormai non era una novità) ma non certo che fosse di tale proporzioni, connubio perfetto di costruzione filmica con sentimento emotivo.
Da non perdere assolutamente per nessun motivo, sopratutto al cinema per ammirare a dovere il respiro della terra selvaggia, dove un uomo si scopre nei suoi limiti e nei suoi difetti. Non abbiamo diritto di autoescluderci totalemente, ma di scegliere con chi e come stare, e il mancato rispetto dei pericoli insiti non sempre è un orso caritatevole che ci ignora e non ci divora. Grazie Sean. Non sappiamo che cosa abbiamo fatto per meritarci questo regalo, ma ora che l'abbiamo nell'anima non lo lasceremo mai andare via.



condivido il pensiero di Kubrickfan
e non potrei trovare parole più belle di quelle qui sopra riportate


SPOILER
la fine drammatica del protagonista è resa ancora più angosciante dal fatto che aveva deciso di tornare per provare la vera felicità
quella condivisa con gli altri
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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 04-02-2008 21:38  
quote:
In data 2008-02-03 02:26, AlZayd scrive:
Io direi sincero ma non equilibrato.

Di una sincerità anche un po' "studiata"


sincero mi sembra un bel pregio

l'equilibrio del resto ha molta importanza ?
esiste un cineasta equilibrato ?
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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 05-02-2008 03:34  
quote:
In data 2008-02-04 21:38, Tenenbaum scrive:
quote:
In data 2008-02-03 02:26, AlZayd scrive:
Io direi sincero ma non equilibrato.

Di una sincerità anche un po' "studiata"


sincero mi sembra un bel pregio

l'equilibrio del resto ha molta importanza ?
esiste un cineasta equilibrato ?




Sincero, come "necessario", dato come presupposto, in arte è paradossalmente sinonimo di "insincero". In arte conta il valore primario della "bellezza", il risultato, non l'intenzione. Con le migliori intenzioni si può fallire, con le peggiori, trionfare...
L'equilibrio - che non è accademia, manierismo, ansia di perferzione tecnica, formale, ad ogni costo - è cosa buona e giusta, anzi fondamentale, imprenscidibile, pur nell'imperfezione.

Alla terza che hai detto non serve ti fornisca una risposta che potrebbe risultare ovvia e scontata a tal punto che potrei meravigliarmi di tanta sagacia da parte mia...
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Marco82

Reg.: 02 Nov 2003
Messaggi: 924
Da: Lodi (LO)
Inviato: 05-02-2008 17:52  
a me proprio non è piaciuto...:

Che delusione. L'ultima fatica di Penn ha ricevuto fra i vari critici sparsi per il mondo voti altissimi, talmente alti che qualcuno era già pronto ad apostrofarlo come "capolavoro". Dato un numero così alto di pareri positivi, mi sono sforzato a lungo di cercare di condividerli, ma non c'è stato nulla da fare, questo film di poetico non ha proprio nulla.
L'argomento "freedom", innanzitutto, è stato trattato moltissime volte al cinema. Libertà per se stessi, libertà per il proprio popolo, libertà per i propri amici, insomma la formula ogni volta è diversa ma il concetto che sta alla base è sempre lo stesso. Questa volta nel film di Penn l'argomento libertà è trattato seguendo il netto cambiamento di vita di Christopher McCandless che passa da ragazzo ricco e appena laureato a vagabondo senza un soldo. Ciò che motiva un così drastico cambiamento di vita è la ricerca della Verità, quella stessa Verità che gli è impossibile comprendere fino a quando resterà immerso nella quotidianità che lo circonda. Obiettivo finale: Alaska, dove poter vivere solo con la natura e poter essere veramente libero. Ma cos'è la vera libertà o la vera gioia? Christopher per tutto il film preferisce rispondere cosa non è, ovvero rapporti umani, soldi e beni di vario tipo. Durante il suo viaggio infatti incontra persone a cui rifiuta di affezionarsi e riceve soldi che a momenti rifiuterebbe, giusto per tenere fede alle proprie idee. Già un modo così netto di dividere la vita umana, di per sè complessa, fra uomo-ricco-e-benestante e uomo-libero-senza-soldi, mi pare superficiale. Se però di questo non si può discutere, perchè il personaggio di Christopher McCandless è realmente esistito e comunque ognuno la pensa come gli pare, si può invece discutere sul come Penn mette in scena questa sua scelta. Il film, innazitutto, è "raccontato" attraverso le parole della sorella di Christopher, con una voce fuori campo che descrive a tratti i propri stati d'animo e tratti quelli del fratello. Questa scelta, che fa molto voce narrante di Malick, non ha per niente lo stesso spessore che riusciva a raggiungere quella del regista texano, in cui le parole che si udivano parevano venire direttamente dall'animo dei protagonisti e non erano semplicemente voci narranti. In Into the wild invece la voce di Jena Malone è completamente superflua, si potrebbe anche toglierla completamente che il film non cambierebbe di una virgola.
Se le parole usate sono quindi sbagliate, neanche le immagini sono state efficaci. Penn riprende il bravo Emile Hirsch vagabondeggiare per il mondo cercando ogni volta di riferire il luogo in cui si trova, ma succede talmente spesso che si finisce per "fidarsi" di quello che si vede comparire sullo schermo. Cosa me ne può interessare che il monte alle spalle di Christopher si chiama monte vattelapesca se mi viene mostrato per circa 2 minuti, giusto il tempo di fare una rapida panoramica e accendere il solito fuocherello? Nulla, perchè mostrandolo in quel modo potrebbe anche essere una cima delle Dolomiti o qualsiasi altro monte sfigato in giro per il mondo, il risultato è lo stesso. Tutti i posti visitati da Chris risultano quindi uguali e anonimi, incapaci di lasciare nello spettatore un ricordo tangibile del suo passaggio in quei luoghi.
Non si può far conto sulle location, ma neanche sulla fotografia perchè pur essendoci bellissimi paesaggi, se messi in continuazione per tutto il film alla fine si rischia che non facciano più effetto. Al primo tramonto posso dire "bellissimo!" al secondo "bello!" al terzo già mi sembrerà normale, al quarto non lo considero neanche più. Non si può far conto neanche sugli attori non protagonisti, visto che a parte l'ottimo Hal Holbrook che riesce veramente a dare uno spessore magnifico al suo personaggio, nessun altro riesce a conferire al proprio "character" un qualcosa per cui ci si possa affezionare. Non rimanere che seguire l'evoluzione del personaggio di Christopher, allora, ma anche qua la fine è quanto mai stupefacente. Chris scopre che vivere solamente di ciò che offre la natura non è affatto facile, la selvaggina non si trova con regolarità e ci si può sbagliare a prendere le bacche, il territorio attorno si modifica al cambiare delle stagioni e altro ancora. In mezzo allo sconforto più totale dovuto a tutte queste "sorprese", non gli rimane che ammettere che la felicità per essere vera deve essere condivisa, in completo contrasto con tutto quello detto prima di arrivare in quel momento. Immaginiamo per un attimo se tutti noi dovessimo ragione così, allora, che disastro succederebbe. Ognuno inizierebbe a non badare più al prossimo, accorgendosi dell'errore solo quando ormai è irrimediabile. Se questa è la Verità allora preferisco rimanere ignorante per il resto della mia vita.
E' veramente questo ciò che intendeva dirci Sean Penn con questo suo film?
(tratto da qui)
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"1..2..3..4..5..e 6...sei...numero perfetto..."
"ma non era 3, il numero perfetto?"
"sì, ma io ho sei colpi quì dentro..."

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